Il cratere dello Ngorongoro, che è un Sito Patrimonio dell’Umanità, è probabilmente il più spettacolare luogo di ritrovo della selvaggina di tutta l’Africa ed è anche la più grande caldera vulcanica del mondo. La parte più bassa del cratere è 610 metri al di sotto dell’orlo, ha un diametro di 19,2 km ed ospita più di 30.000 animali, quasi la metà dei quali sono gnu e zebre, e si possono vedere tutti i “Cinque Grandi”, compreso il rinoceronte nero. Tra gli uccelli famosi c’è l’avvoltoio degli agnelli, l’aquila di Verreaux e l’avvoltoio egiziano, che vivono nelle alte rupi della parete del cratere.

La gola di Olduvai e il sito di Laetoli
Anche la gola di Onduvai, un altro degli otto Siti Patrimonio dell’Umanità della Tanzania, è situata all’interno dell’Area di tutela ambientale dello Ngorongoro. Il sito archeologico, anche conosciuto col nome di "La Culla dell'Umanità" è un burrone ripido che fa parte della Great Rift Valley e che si estende nell'Africa orientale. Il sito ha una lunghezza di circa 48 km ed è situato a 45 km dal sito archeologico di Laetoli, risalente al periodo Pleistocene e celebre per il ritrovamento delle impronte fossili di piedi di ominidi, preservate meravigliosamente dalla cenere vulcanica. La gola di Olduvai è uno dei siti preistorici di maggiore importanza al mondo ed è stato oggetto di studio per l'approfondimento dell'evoluzione umana ai primi stadi. Si ritiene che questo posto sia stato abitato dall'Homo Habilis circa 1,9 milioni di anni fa, dall'Homo Paranthropus Boisei 1,8 milioni di anni fa e dall'Homo Erectus 1,2 milioni di anni fa.  In base alla cronologia, l'Homo Sapiens sarebbe vissuto qui circa 17.000 anni fa.

Link correlati

Sito web della Riserva Naturale di Ngorongoro

Wikipedia - Area protetta di Ngorongoro

UNESCO - Area protetta di Ngorongoro